|
|||||||||
O - Z | |||||||||
Kansas Museum | |||||||||
produzione Fanny & Alexander ideazione Chiara Lagani e Luigi de Angelis con Marco Cavalcoli, Chiara Lagani, Davide Sacco promozione Valentina Ciampi, Marco Molduzzi |
|||||||||
«Nel futuro farai un sogno, come se stessi dormendo, quando aprirai gli occhi ti ritroverai accanto un volto familiare» KANSAS ERA UNA GALLERIA D'ARTE DI SGUARDI PER CUI PROVARE NOSTALGIA, LA PRATERIA ININTERROTTA DI UN RACCONTO, COLOR POLVERE STINTA. UNA PREMESSA, UN RECESSO, UN RITORNO, UNA PARTENZA, UN INCIAMPO, UNA CREPA, UNA VERTIGINE, UNA SERIE DI TENTATIVI O METAMORFOSI. UN LUOGO FERITO, UN MONDO DAL CUORE SELVAGGIO E INCOMPRENSIBILE. Kansas Museum è una performance ideata per lo spazio espositivo proprio di un museo d'arte contemporanea e si inserisce nel programma "OZ PROJECT" basato sulla storia de "Il meraviglioso Mago di Oz" di F.L. Baum di cui fanno parte gli spettacoli EAST, Emerald City, KANSAS, HIM, Dorothy. Sconcerto per Oz. Kansas Museum è un lavoro che indaga quel particolare atto del guardare che si pratica nell'ambiente specifico di una sala di museo. Rappresenta una galleria di sguardi possibili all'oggetto di statuto artistico, un percorso tracciato in sei quadri d'azione in cui la posizione del pubblico/spettatore viene continuamente spostata all'interno di un "contratto scenico" sistematicamente tradito e sdoppiato con il "patto frontale" del museo. Estratto da “Guardando qualcuno che sta guardando. Lo spettatore prima e dopo Dorothy” di Lorenzo Donati, in There’s no place like home, Monica Bolzoni e Fanny & Alexander, Il Vicolo Editore, Cesena (FC) 2009. |
|||||||||
O - Z WEST | NORTH | SOUTH | There's no place like home | EAST | Emerald City | KANSAS | HIM | Dorothy. Sconcerto per Oz |
|||||||||