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Strepito | |||||||||
per clacson e macchine del suono su arie mozartiane | |||||||||
dal progetto Heliogabalus |
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Per il progetto Heliogabalus, che ha debuttato in Belgio a Leuven e Anversa nel febbraio del 2006, avevamo costruito una piccola orchestra di clacson di automobili e camion ad aria compressa per accompagnare con strepito la rovinosa ascesa del giovane adolescente imperatore venuto dall’oriente... La scelta delle musiche è stata condizionata dallo studio fondamentale del saggio di Kierkegaard sull’erotismo nella musica di W.A.Mozart e sui tre stadi o tappe del desiderio che corrispondono a altrettante figure chiave (il paggio Cherubino, Papageno e Don Giovanni) nelle opere Le Nozze di Figaro, Il Flauto Magico, Don Giovanni. A questa prima idea, per assonanza climatica più che per somiglianza tematica si è intrecciato e mescolato presto un altro piano narrativo, ispirato ad un famoso racconto di Tommaso Landolfi, La moglie di Gogol’. In questo racconto la moglie del famoso scrittore russo è una bambola gonfiabile, metamorfico oggetto del desiderio, di un amore impossibile da fissare, da realizzare, perfino da concepire. In Strepito A, personaggio non meglio definito, forse garagista, forse meccanico, gonfia e sgonfia bambole di plastica in quella che sembra essere un'officina. In realtà noi diventiamo testimoni di queste sue ossessive procedure solo attraverso alcune immagini video, forse le riprese di una telecamera a circuito chiuso. Un display ci restituisce i testi delle arie mozartiane intrecciati a quelli del racconto di Landolfi. Sulla vetrata della stanza-officina si frangono le luci e si proietta l'ombra immobile di un altro personaggio B, lo "spettatore di questo amore", che in silenzio, come noi, osserva, guardato guarda. |
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